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Sentieri pedonali del nostro entroterra

La notorietà che Arenzano ha assunto, anche a livello internazionale con la marcia “Mare e Monti” e la recente manifestazione “Gran Trail Arenzano”, impone la salvaguardia e una migliore manutenzione dei sentieri collinari e montani.

Riteniamo, quindi, opportuno tornare ancora una volta sull’argomento della viabilità pedonale dal centro urbano al crinale dell’Appennino compreso il verde ivi presente.

Anche se alcune associazioni e/o gruppi arenzanesi si adoperano da decenni, per quanto possibile, per mantenere agibili i sentieri in questione, eliminando periodicamente erba e arbusti, riteniamo che tale lavoro, seppur lodevole, non sia sufficiente, in quanto la manutenzione per la regimazione dell’acqua piovana è approssimativa e occasionale, così come dimostrano tutti i sentieri erosi nei tratti in pendenza, compresi anche tratti acciottolati.

I modi e i “mezzi” oggi usati per percorrere i sentieri (moto in salita e mtb in discesa) “fanno il resto” per favorire l’erosione, peggiorando i danni. al manto erboso che protegge lo smottamento del terreno soprattutto in discesa

Le ruote dei mezzi, infatti, aggrediscono e strappano il primo strato del manto erboso (spesso anche l’acciottolato) che protegge lo smottamento del terreno e l’acqua piovana successivamente aumenta l’opera di erosione.

Premesso quanto sopra e considerato che Arenzano - dal punto di vista ambientale - purtroppo ha già perso troppo litorale, sarebbe oltremodo opportuno difendere e mantenere quanto ancora rimane della rete di sentieri di collegamento fra il centro urbano e l’entroterra.

Pertanto allo scopo di salvaguardare questo “tesoro” di sentieri, che i nostri vecchi ci hanno lasciato integri, non ci rimane che fare appello agli Enti preposti (Comune in primis, essendo il territorio di sua competenza), alla Regione, alla Provincia e al Parco del Beigua per creare un “Fondo economico” e un “Piano di intervento” che preveda una manutenzione straordinaria sui sentieri per migliorare e poi mantenere la regimazione delle acque piovane al fine di evitare ulteriore erosione e degrado che riducono i sentieri in serpentine di solchi che portano a valle l’acqua piovana. Lo stesso “Piano d’intervento” dovrebbe inoltre prevedere - come più volte suggerito – anche la bonifica dei pini caduti per malattia nei boschi comunali  (vedi località Bricco dell’Omu, Raschietta, Cravieu).



Questa Associazione pensa che anche a seguito delle certificazioni ambientali volute e ottenute dall’Amministazione comunale, quanto sopra esposto sia giustificabile e condivisibile da quanti amano l’entroterra.

Riteniamo infine - anzi siamo certi - che una simile iniziativa sarebbe favorevolmente accolta dai cittadini e dalle Associazioni ambientali e sportive che potrebbero essere coinvolte chiedendo loro un apporto di lavoro di volontariato.

Considerato che non abbiamo potuto inserire la Comunita’ Montana Argentea tra gli enti che potrebbero intervenire, in quanto non esercitera’ piu’ le sue funzioni sul nostro territorio, ci auguriamo che qualche altro Ente, in primis la Regione, si prenda carico di continuare le numerose attivita’ da essa svolte alla conservazione del nostro territorio.

(Articolo pubblicato su NOI - Nuovi Orizzonti Insieme, ottobre 2008) 

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