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I sentieri: un bene da tutelare

Negli ultimi decenni si è assistito ad una lenta rivalutazione dell'ambiente montano arenzanese, così unico per la sua altezza e per la sua vicinanza al mare. La Marcia Mare e Monti ha sicuramente contribuito ad accrescere il numero dei frequentatori delle nostre montagne, che sono spesso meta di gite organizzate da varie associazioni escursionistiche dell'Alta Italia, soprattutto nei mesi freddi.

 Si pone così, sempre più stringente, il problema della manutenzione e della corretta fruizione dei sentieri, creati da generazioni di contadini, boscaioli e viandanti. Si tratta di opere in cui l'ingegno, la perizia, l'esperienza e la pratica sono state utilizzate per trovare i percorsi migliori, per superare ostacoli, per rendere il cammino meno faticoso e per garantire la fruibilità in tutti i mesi dell'anno. Queste “preziose opere” erano soggette a continui interventi di manutenzione per garantire la loro efficienza.

Ora percorriamo questi sentieri per diletto e con carichi leggeri, per goderci panorami mozzafiato e rilassarci dallo stress della vita frenetica cittadina: camminare lungo i sentieri ci permette di “riconciliarci” con il mondo, anche se per breve tempo.

Lavori di manutenzione in loc. Pruxia (2013) Altro tratto di sentiero in località Pruxia rovinato dal passaggio delle moto (dic 2014)

 

Questa preziosa risorsa, purtroppo, è spesso lasciata a sé stessa. I sentieri vengono “aggrediti” da vecchi e nuovi problemi: gli eventi atmosferici – particolarmente violenti nello scorso autunno, l'incuria, l'uso improprio e scorretto da parte delle motociclette. Va comunque dato atto e merito a tante associazioni di volontariato e ad alcune istituzioni di avere promosso interventi di manutenzione sui sentieri: se possiamo sempre usufruirne è anche grazie al tanto lavoro da queste svolto.

Recentemente, in località Pruxia, proprio uno dei “nostri” sentieri, su cui pochi anni fa erano stati effettuati interventi di manutenzione con lavoro di volontariato, è stato devastato dal passaggio frequente e ripetuto di motociclisti in sella a potenti mezzi: gli scalini sono stati divelti e i solchi provocati dai pneumatici scolpiti hanno provocato il ruscellamento delle acque meteoriche aggiungendo danno a danno. Queste forme erosive molto spesso evolvono in piccole frane con conseguente perdita completa di tratti del sentiero stesso.

Inutile dire che per gli escursionisti l'incontro con tali mezzi può costituire anche un pericolo e che il loro rumore incide pesantemente sul degrado ambientale con l'inquinamento acustico ed è fonte di disturbo per la fauna selvatica. L'uso improprio dei sentieri conduce poi ad una distorsione etica e culturale: mentre l'escursionismo consente di conseguire un benessere psico-fisico e una reale conoscenza del territorio nel rispetto delle sue caratteristiche, l'andare con mezzi motorizzati fa passare l'ambiente da “bene preminente” a “mero supporto fisico” da attraversare per provare emozioni forti.

E' opportuno comunque ricordare che la pratica dei sentieri con mezzi motorizzati è VIETATA per legge (1).

Poniamo quindi all'attenzione di tutti, istituzioni e privati cittadini, il problema del rispetto delle leggi e dell'ambiente: non ci stancheremo di ripetere che il depauperamento del territorio è un danno per tutti e soprattutto per le generazioni future. Anche dal punto di vista meramente economico, i costi della manutenzione assidua sono ben inferiori a quelli necessari per riparare i danni provocati dal dissesto idrogeologico. Ciò può essere constatato leggendo i giornali dopo eventi, che vengono presentati come “eccezionali” ma che sono sempre accaduti: basta avere la pazienza di cercare nelle cronache dei tempi passati. Sarebbe meglio, anziché fare polemiche e stime di danni a posteriori, prevenire e limitare, per quanto possibile, gli eventi dannosi con una manutenzione costante e continua di questa preziosa risorsa.

 

Note:

(1)   Legge Regionale 38 del 18.12.1982, “Norme per la disciplina della circolazione fuoristrada dei mezzi motorizzati nella Regione Liguria”, ARTICOLO 2 (Ambito di applicazione) 1. La presente legge disciplina la circolazione dei mezzi motorizzati nelle aree al di fuori delle strade pubbliche e private anche a fondo naturale o stabilizzato intendendo elementi costituenti le strade oltre la carreggiata la banchina e la cunetta le aree adiacenti utilizzate per la sosta per il parcheggio e per l'inversione di marcia nonché le piazzuole di intersecazione. 2. E' fatto divieto a chiunque di circolare fuoristrada con mezzi motorizzati di costruire impianti fissi per sport da esercitarsi con tali mezzi e di allestire a qualsiasi titolo tracciati o percorsi per gare da disputare con i mezzi predetti fatte salve le deroghe previste dalla presente legge.



Articolo pubblicato su NOI - Nuovi Orizzonti Insieme - n.2, Marzo 2016

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